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venerdì 24 aprile 2020

Dottoressa, mio figlio è obeso?


Dott.ssa, mio figlio è obeso?
Il problema dell'obesità-geralt-Pixabay

  


 Oggi parliamo del gravoso problema dell’eccesso di peso nella fascia pediatrica, tema che mi sta particolarmente a cuore. Facilitare la perdita di peso in un bambino obeso, significa dargli la possibilità di guadagnare salute, e questo mi rende felice.
I numeri
  Per quanto riguarda il trend, ovvero l’andamento nel tempo dell’obesità nella fascia pediatrica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato una crescita rilevante negli ultimi 30 anni: dagli anni 70 ad oggi, il numero dei bambini in sovrappeso/obesi nel mondo è triplicato, con variabilità diverse da paese a paese, e l’Italia occupa, purtroppo, uno dei posti più alti in questa classifica. Per la nostra nazione, il dato confortante che emerge,  confrontando i dati nel tempo del sistema di sorveglianza OKKIO alla Salute dell’Istituto Superiore della Sanità,  è la tendenza alla diminuzione del fenomeno. Questo non significa che i numeri non siano piuttosto preoccupanti: nella fascia di età compresa tra i 6 e i 10 anni, 3 bambini su dieci sono in eccesso di peso, con maggiore prevalenza nel sud dello stivale, soprattutto nelle famiglie con caratteristiche socioculturali inferiori.
La mancanza di percezione del problema
  Molto spesso i genitori, ma la mamma in particolare insieme ai nonni, considerano un bambino florido, un bambino in salute. Spesso sento dire in studio: "Sì ma è più alto dei bambini della sua età, vuol dire che cresce e crescerà di più!" Niente di più sbagliato! Bisogna sapere che il bambino cresce in una sola direzione nello spazio, se si allarga, non cresce in altezza! E’ chiaro che se mangia di più, crescerà di più, dimostrando un’età superiore all’età anagrafica, ma questo avviene solo durante l’infanzia! Se il bambino accumula grasso viscerale, la pubertà sarà precoce e il suo incremento staturale si bloccherà, mentre i suoi amici  normopeso lo  supereranno in altezza!
Come capire se il bambino ha qualche chilo di troppo
  La formula ottimale è molto semplice: basta dividere l’altezza del bambino per la sua circonferenza vita, dove la circonferenza vita va presa nel punto più stretto dell’addome. Se tale numero è superiore a 0.5, vuol dire che ha sicuramente un peso eccessivo, strettamente collegato ad un aumento del rischio  cardiovascolare. E’ quindi opportuno che perda del peso.
Le cause
  L’obesità è in parte legata alla genetica della famiglia: se i genitori sono magri, il rischio che il figlio diventi obeso è del 20 %; se uno dei due è obeso, il rischio sale al 40 %; se entrambi sono obesi, il rischio che anche il bambino diventi obeso è dell’80 %. La genetica non è modificabile e l’obesità si manifesta inevitabilmente.
Spessosi tratta di obesità essenziale ovvero di un aumento di peso non conseguente alla presenza di patologie, ma derivante da un dispendio energetico inferiore al consumo calorico, eccessivo. La soluzione? Un cambiamento dello stile di vita che consente la remissione della condizione. 
Le conseguenze sulla salute
Questi bambini sono a rischio di sviluppare molte malattie durante la crescita, aumenta: il rischio di malattie cardiovascolari, di diabete mellito di tipo 2,  di osteoartrite, di degenerazione grassa del fegato, di apnee ostruttive del sonno e, ahimè, anche di alcuni tipi di tumore. Sono patologie definite non trasmissibili, a differenza di quelle trasmissibili come può essere questa pandemia da Covid-19 che si è diffusa in tutto il mondo!
Cosa si può fare per arginare il problema
  Dobbiamo prevenire l’obesità partendo dall’infanzia, meglio ancora dal concepimento, perché sono particolarmente importanti i primi mille giorni di vita del bambino. Mille giorni che vanno dal momento del concepimento fino ai due anni di età. Occorre che la futura mamma non mangi per due, ma due volte meglio! Invito tutte le donne che stanno vivendo una gravidanza a contenere il più possibile l’aumento di peso: è salutare per lei che così non andrà incontro alle complicanze quali il diabete gestazionale e la gestosi, e per il bambino che non sarà un neonato macrosomico, ovvero con peso superiore a 4.5 kg. E’ necessario anche favorire l’allattamento al seno che protegge dal rischio dell’obesità futura, e stare attenti alla fase dello svezzamento che deve essere privo di alimenti ricchi in zuccheri, grassi nocivi e sale. Nelle età successive questi cibi vanno comunque limitati, facilitando il consumo di frutta e verdura, di cereali integrali, di legumi, di pesce e carne magra, conditi con olio di oliva extravergine, di tutti quegli alimenti che fanno parte della dieta mediterranea, dalla quale a causa della globalizzazione dell’alimentazione ci stiamo allontanando.


Scarso movimento facilita l'obesità
Bambino davanti alla tv-mojzagrebinfo.Pixabay
Quali strategie adottare quando il bambino è obeso?
  Dobbiamo correggere gli errori, consigliando alla mamma le giuste porzioni, variabili in base alle fasce di età. E’ necessario evitare abitudini sbagliate: la mancanza della prima colazione che va introdotta,  il consumo di cibi spazzatura che vanno eliminati insieme alle bevande zuccherate, combattere la sedentarietà delle ore trascorse a guardare la tv o spese in videogiochi, incrementando il movimento. Movimento inteso non solo come attività fisica programmata, ma anche come vita all’aria aperta! Il gioco permette il dimagramento, il rafforzamento delle ossa, la sintesi di massa magra, ma anche la socialità e il rispetto delle regole. Speriamo che il Covid-19 ci abbandoni presto, perché, secondo me, i bambini sono quelli più penalizzati dallo stare a casa. Altri consigli fondamentali per i genitori sono:  variare i cibi a tavola; evitare i cibi pronti, tornando a cucinare, perché cucinare è un gesto di amore; e, soprattutto, potenziare la convivialità consumando i pasti in famiglia. Questa abitudine, tra l’altro, protegge i bambini dalle dipendenze future siano esse da cibo, da tabagismo, da gioco d’azzardo o da uso di droghe.
Il significato del cibo
Il significato del cibo va oltre il suo potere calorico, perché unisce o separa. II gesto è semplice: basta allontanare il piatto per fare capire all’altro il nostro atteggiamento di allontanamento nei suoi confronti. Il cibo, inoltre,  è sapore, tradizione e cultura che ci portiamo dietro anche quando migriamo in un’altra città o in un altro stato.
I consigli
  Sicuramente i bambini non si devono sentire a Dieta, per cui eliminare gli eccessi alimentari è un ottimo consiglio, se vogliamo che perdano peso.  La prima colazione sarà a base di latte e cereali integrali; per gli spuntini preferire:

  • la  frutta fresca o secca
  • un frullato di frutta o una spremuta di agrumi, entrambi diluiti con acqua e senza l’aggiunta di zucchero
  • un piccolo panino con le verdure: il tradizionale pane e pomodoro, ad es. , o con un leggero strato di marmellata o crema alle nocciole, scegliendo quella migliore che offre il mercato
  • una piccola dose di dolce fatto in casa

Il pranzo deve essere completo: un primo piatto a base di cereali, preferibilmente con verdure; un piccolo secondo a base di proteine della carne, preferibilmente bianca, ma non deve mancare la rossa, uova, pesce o formaggi magri; qualche volta a settimana un piatto unico a base di cereali e legumi;  una piccola porzione di pane, un contorno di verdura cruda o cotta e della frutta, ricordando di non superare i due frutti al giorno.
La cena per i più piccoli sarà organizzata come il pranzo, mentre per i più grandicelli sarà previsto un secondo con verdure e del pane.
Per le dosi ottimali per l’età, consiglio di rivolgersi al nutrizionista di fiducia.
Altri consigli importanti possono essere: rispettare gli orari dei pasti, limitare le porzioni a tavola, la verdura deve essere sempre presente, dare l’acqua come unico  liquido da bere, perché disseta e sazia, ed infine movimento, movimento e movimento. Il movimento è fondamentale quanto una dieta sana per un bambino che è in fase di crescita. Spero di essere stata esaustiva.
 
Bambina sull'altalena
GiocareSkitterphoto-Pixabay
Volevo infine sottolineare che i bambini non sono responsabili dei loro  kg di troppo, sono i genitori che devono evitare queste situazioni, è necessario anche si cambino le politiche economiche, facendo più educazione alimentare nelle scuole, che cambi l’ambiente che ci circonda in modo che venga favorito il movimento con la creazione di verde pubblico, piste ciclabili e quant’altro possa essere uno stimolo a muoversi, non solo per i bambini, ma anche per i genitori. Infine esorto i genitori ad essere di esempio per i propri figli sia nel movimento che nella sana alimentazione.

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