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martedì 17 dicembre 2019

Il thé verde matcha

 https://pixabay.com/it/photos/ragazza-bere-t%C3%A8-tazza-di-caff%C3%A8-865304/

  Partendo dalla considerazione che in una bottiglietta di thè confezionata ci sono circa 10 zollette di zucchero da 5 g, pari quasi a 50 g di zucchero, forse è meglio farsi un thé in casa, magari un thé verde matcha dal forte potere antiossidante, o no? 
  Il thé verde matcha è molto pregiato perchè ricco di vitamine, sali minerali e flavonoidi. 
Le sue proprietà:
  • aumenta il nostro grado di attenzione per la presenza della caffeina,
  • accellera il metabolismo, perchè favorisce la termogenesi, grazie al principio attivo epigallocatechingallato, per cui è amico di chi è a dieta; per svolgere tale funzione utilizza il grasso viscerale, nemico del cuore,
  • è un ottimo drenante contro la ritenzione idrica,
  • depura il fegato, 
  • contrasta il diabete di tipo 1 perché riduce i livelli di zucchero nel sangue,
  • aumenta le difese immunitarie, 
  • è un ottimo anti-aging.
Per l'alto contenuto in caffeina, è controindicato:
  • nelle donne in gravidanza o in allattamento
  • in chi soffre di aritmie cardiache o di disturbi intestinali . 
Inoltre una buona tazza di thé in inverno è una coccola che aiuta ad affrontare il freddo, oltre essere, come abbiamo spiegato un toccasana! Per cui beviamolo ogni giorno, scegliendolo biologico!


domenica 24 novembre 2019

La gestione del paziente obeso Sio Puglia




  E anche oggi un’intera giornata passata con la SIO a Francavilla Fontana, nella splendida cornice del Comune. Tutta la mattinata è stata dedicata alla gestione del bambino obeso, dalla diagnosi, ai fattori di rischio obesogeni. Questi argomenti sono stati mirabilmente trattati dalla Dottssa Margherita Caroli che si è soffermata sull’importanza di diagnosticare una condizione di obesità in pediatria, non sul BMI o sulla Plicometria, ma sull’uso del rapporto tra la circonferenza vita in cm e l’altezza, sempre in cm; quando tale rapporto è maggiore di 0,6 il bambino è obeso ed occorre intervenire, in quanto se tale condizione persiste a 12 anni, si realizza una condizione di non ritorno!
   Il Dott Sandro Catucci si è soffermato sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in pediatria, sottolineando che tale differenza é opportuna in quanto solo dopo i tre anni si parla di disturbi dell’alimentazione, prima di questa età esistono solo i disturbi della nutrizione. Inoltre nei bambini manca il disturbo dell’immagine corporea. La neofobia del bambino, invece, coincide con l’età dei 18 mesi ed é la conseguenza del rifiuto di ciò che non vedono mangiare dai genitori! Per far sì che un bimbo accetti un cibo nuovo, prima di bandirlo dalla tavola, va proposto per ben 15 volte e non eliminarlo dopo il primo rifiuto!
   L’obesità, secondo la Dott.ssa Assunta Tornesello, é un fattore di rischio per i tumori anche nei bambini, o può essere una conseguenza delle terapie affrontate per combattere un cancro. Il lungo sopravvivente ha maggiore rischio di complicanze, oltre ad avere un rischio pari al 20 % in più di sviluppare un secondo tumore, e tale incidenza aumenta se c’è una condizione di obesità!
   Il dott. Domenico Meleleo ha parlato dell’importanza dell’attività fisica nel bambino come fattore di prevenzione e trattamento dell’obesità, sottolineando che occorre partire dal concepimento: la mamma deve essere attiva e mangiare in modo sano, in quanto possono esserci delle conseguenze epigenetiche sul bambino. Gli obesi hanno tanto combustibile nel grasso, ma poco comburente(ossigeno), per cui occorre programmare esercizi fisici strutturati di resistenza, ma anche di potenza, secondo il Dott. Domenico Carbonaro.
 
Prof. G. De Pergola e Dott.ssa margherita Caroli
  La sezione pomeridiana é stata aperta dal Prof. Giovanni De Pergola che ci ha fatto conoscere gli studi del Dott. K. Kasazza, pubblicati sul New England J..Un mezzo per perdere peso è aumentare la quota proteica, mentre i fattori predittivi della perdita di peso sono un aumento del contenuto della dieta del Potassio che correla con l’aumento delle proteine e non della frutta, e aumento dell’acido caproico, contenuto nei derivati del latte. È molto semplice: gli alimenti che aiutano a perdere peso, sono gli stessi che favoriscono nel tempo il mantenimento del peso perso. Ed ancora: chi ha un comportamento di craving e lo migliora durante il dimagrimento, manterrà il peso con maggiore facilità; la glicemia iniziale, così come la maggiore produzione dell’ormone grelina (che scatena la fame) e minore di Leptina (che arresta lo stesso segnale), sono fattori predittivi del buon risultato finale; più è alto il rapporto tra i batteri intestinali Prevotella e Bacteroides, più è alta la perdita di peso!
   Altri argomenti trattati sono stati inerenti alla gestione del paziente prima e dopo l’intervento di chirurgia bariatrica. La chirurgia bariatrica è un’altra possibilità che viene offerta all’obeso per tornare in range di peso accettabili, ma deve essere chiaro che si devono rispettare certe regole da seguire a vita e sulle quali non si può transigere, rischio il recupero di gran parte del peso iniziale. Ma la farmacologia, per evitare la chirurgia bariatrica, invasiva e non reversibile, sta preparando nuove associazioni di molecole che aiuteranno il paziente obeso nella gestione del senso di fame e sazietà, oltre quelle già presenti sul mercato. Questo argomento é stato trattato dal Dott. Sebastio Perrini, convinto che il farmaco con il cambiamento dello stile di vita, può vincere la condizione.
   Infine la tecnica ecografica per valutare l’andamento del dimagrimento a carico del tessuto adiposo e il miglioramento della steatosi epatica nel tempo, é stata illustrata dai dottori: Francesco Minerva, Adele Nardecchia e Nicola Campobasso. Particolarmente interessante il rilievo dello spessore del grasso epicardico quale fattore predittivo del rischio di malattia cardiovascolare, e che correla con l’aumento del Colesterolo LDL (quello cattivo, per dirla in parole povere).
Infine lo staff ospedaliero del Dott. De Pergola ha illustrato come si mettono in pratica le tecniche dell’AntroPlicometria e come si interpretano i risultati della bioimpedenziometria.
A casa stanca, ma soddisfatta!

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lunedì 18 novembre 2019

Congresso SIO WiP Napoli 2019



Attestato di aprtecipazione personale al congresso, locandina e badge

  Quest’anno il congresso nazionale SIO WIP sí è tenuto a Napoli, tanti interventi interessanti a partire dalla nuova definizione dell’obesità vista come malattia cronica recidivante spiegata da una disfunzione del meccanismo che regola il consumo energetico con conseguente accumulo di tessuto adiposo, e associata a complicanze che portano a disabilità e morte. L’ipotalamo regola il bilancio energetico ed è disturbato da fattori genetici, epigenetici ed ambientali. Lo stress, la privazione del sonno, la riduzione dell’attività fisica, un aumento delle calorie introdotte, un abuso di farmaci sono fattori ambientali che consentono alla genetica di esprimersi. La vecchia concezione di obesità attribuita ai soli comportamenti della persona, si sposta così sul sistema di regolazione dell’energia, pertanto questa condizione si può definire come patologia neuroendocrina. 
  L’AHA (American Heart Association) sostiene che esiste uno stigma dell’obesità e la definisce con la sigla ABCD ( Adiposity Based Complications and Diseases), la classificazione non si basa più sul BMI (Body Mass Index), ma sulla ricerca delle complicanze. Che dire un appuntamento a cui non si può mancare!