I libri del Prof. Valter Longo - Eusebi |
Chi non conosce il Prof. Valter Longo, non
conosce la Dieta Mima Digiuno, purtroppo! Ebbi, all’inizio
della mia attività lavorativa, l’occasione di sentire una sua lectio
magistralis ad un congresso organizzato a
Vicenza dall’A.N.S.I.S.A (Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione), ne
rimasi strabiliata.
Oggi
ho assistito ad una diretta web organizzata dal Presidente dell’Ordine dei
Biologi a cui appartengo, Sen. Vincenzo D’Anna, in collegamento da Los Angeles
con il nostro scienziato conosciuto in tutto il mondo per i suoi studi sulla
longevità. Il Professore ha sottolineato la necessità, da parte del
SSN, di formare e incrementare il numero di biologi nutrizionisti per ridurre la spesa sanitaria nazionale attuale e futura legata
al dilagare del problema dell’obesità anche nella nostra Italia; questa
iniziativa può sembrare molto costosa, ma il ritorno sarebbe un immediato ed indiscutibile
risparmio. "Basti pensare - ha commentato D’Anna - che l’amputazione di un piede
diabetico costa 50.000 €!" Molte sono state le domande che abbiamo avuto il piacere
di rivolgergli sul progetto che vedrà coinvolti medici e biologi in un Master
formativo per chi già si occupa di nutrizione con la prospettiva di entrare nel
sistema sanitario. Il progetto prevede che ad ogni figura professionale possano
essere affidati 1.000 pazienti. Il nutrizionista diverrebbe una figura di
riferimento per l’utente/paziente che così potrà capire l’importanza di
iniziare un percorso dietetico necessario per recuperare la salute allor quando
è affetto da patologie o, ancora meglio, sfruttare la corretta alimentazione per
prevenirle. Compito di ogni nutrizionista
è favorire l’allungamento della vita
attivando i geni della longevità attraverso la sana alimentazione, così come
chi decide di mettersi a dieta, deve evitare di cadere nella sindrome dello jo-Jo
(perdita di peso seguita dal successivo recupero) in quanto questa bad practice accorcia i telomeri (la parte terminale dei geni che
stabilisce la durata della vita di ognuno). Longo conclude dicendo che i
giovani ventenni si ammalano meno degli ottantenni, perchè si nutrono diversamente e consiglia dopo i 65-70 anni di aumentare l’introito
proteico con uno sguardo maggiore sulla scelta della qualità.
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