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mercoledì 20 giugno 2018

Tagliolini alle vongole e pistacchio


  
  In estate cosa c’è di meglio di un piatto di pasta con le vongole per saziare la fame? La versione che vi propongo è quella siciliana, in cui alla tipica ricetta si aggiunge della granella di pistacchio per renderla più saporita, ma anche più proteica ed,ahimè, più calorica. Decisamente piatto unico! 
  Vi ricordo che questi frutti di mare hanno un basso potere calorico ( 72 Kcal/100 g di prodotto edibile), per cui ben si prestano da soli per realizzare piatti dietetici, ma la resa a causa dello scarto delle valve che rappresentano il 60 % del loro peso, è abbastanza bassa, per cui il loro costo non è economico. Davanti al gusto il nostro palato si fa tentare e giustifica la spesa.  Discreto il contenuto proteico, buono quello di vitamine A e B ed  elementi come il calcio, il ferro, il fosforo, il magnesio ed il sodio. Hanno un alto contenuto di colesterolo, la cui presenza è però compensata dall'assenza di grassi saturi.
  Occorre lavarle bene con una spazzola e in acqua fredda, scartando quelle che, rimanendo aperte, galleggiano,  questa condizione indica la morte dell’animale; per quelle socchiuse, basta toccarle per capirne la vitalità: quando le valve si serrano, il mollusco è vivo. La vitalità si deduce anche dalla difficoltà di aprirle, quando si usa un coltello. Una volta aperte dobbiamo trovare dentro un po’ di acqua marina limpida, mentre il corpo del mollusco deve avere un aspetto nitido; l’odore di ammoniaca o di putrefazione, indica un’alterazione.
 Non conviene mangiare i frutti di mare crudi, perché si nutrono di plancton e filtrando notevoli quantità di acqua marina, possono trattenere germi e virus  nocivi per la salute, causando malattie come tifo, paratifo ed epatite virale. Meglio consumarli cotti, acquistati in pescherie che garantiscono la loro freschezza in sacchetti sigillati e muniti di bollo sanitario che ne certifica la provenienza e la stabulazione. Questo stanziamento in acque  pulite riduce il rischio di ammalarsi delle patologie appena elencate. I frutti di mare in una certa quota di popolazione possono provocare una reazione anafilattica che si manifesta con sintomi vari: prurito, comparsa di macchie rosse, febbre, brividi e gonfiori. In tal caso è meglio evitarli.
  I molluschi non sono consigliati a chi soffre di epatopatie, di gotta, di uricemia, di problemi renali e di ipercolesterolemia.  Se si acquistano, ma non si consumano subito, meglio riporli in frigorifero, coperti da un panno umido.

Fonte: R. Pellati: Tutti i cibi dalla A alla Z -Mondadori Editore Anno 2011

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