E anche oggi un’intera giornata passata con la SIO a Francavilla
Fontana, nella splendida cornice del Comune. Tutta la mattinata è stata
dedicata alla gestione del bambino obeso, dalla diagnosi, ai fattori di
rischio obesogeni. Questi argomenti sono stati mirabilmente trattati
dalla Dottssa Margherita Caroli che si è soffermata sull’importanza di
diagnosticare una condizione di obesità in pediatria, non sul BMI o
sulla Plicometria, ma sull’uso del rapporto tra la circonferenza vita in
cm e l’altezza, sempre in cm; quando tale rapporto è maggiore di 0,6 il
bambino è obeso ed occorre intervenire, in quanto se tale condizione
persiste a 12 anni, si realizza una condizione di non ritorno!
Il
Dott Sandro Catucci si è soffermato sui disturbi della nutrizione e
dell’alimentazione in pediatria, sottolineando che tale differenza é
opportuna in quanto solo dopo i tre anni si parla di disturbi
dell’alimentazione, prima di questa età esistono solo i disturbi della
nutrizione. Inoltre nei bambini manca il disturbo dell’immagine
corporea. La neofobia del bambino, invece, coincide con l’età dei 18
mesi ed é la conseguenza del rifiuto di ciò che non vedono mangiare dai
genitori! Per far sì che un bimbo accetti un cibo nuovo, prima di
bandirlo dalla tavola, va proposto per ben 15 volte e non eliminarlo
dopo il primo rifiuto!
L’obesità, secondo la Dott.ssa Assunta
Tornesello, é un fattore di rischio per i tumori anche nei bambini, o
può essere una conseguenza delle terapie affrontate per combattere un
cancro. Il lungo sopravvivente ha maggiore rischio di complicanze, oltre
ad avere un rischio pari al 20 % in più di sviluppare un secondo
tumore, e tale incidenza aumenta se c’è una condizione di obesità!
Il dott. Domenico Meleleo ha parlato dell’importanza dell’attività
fisica nel bambino come fattore di prevenzione e trattamento
dell’obesità, sottolineando che occorre partire dal concepimento: la
mamma deve essere attiva e mangiare in modo sano, in quanto possono
esserci delle conseguenze epigenetiche sul bambino. Gli obesi hanno
tanto combustibile nel grasso, ma poco comburente(ossigeno), per cui
occorre programmare esercizi fisici strutturati di resistenza, ma anche
di potenza, secondo il Dott. Domenico Carbonaro.
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Prof. G. De Pergola e Dott.ssa margherita Caroli |
La sezione
pomeridiana é stata aperta dal Prof. Giovanni De Pergola che ci ha fatto
conoscere gli studi del Dott. K. Kasazza, pubblicati sul New England
J..Un mezzo per perdere peso è aumentare la quota proteica, mentre i
fattori predittivi della perdita di peso sono un aumento del contenuto
della dieta del Potassio che correla con l’aumento delle proteine e non
della frutta, e aumento dell’acido caproico, contenuto nei derivati del
latte. È molto semplice: gli alimenti che aiutano a perdere peso, sono
gli stessi che favoriscono nel tempo il mantenimento del peso perso. Ed
ancora: chi ha un comportamento di craving e lo migliora durante il
dimagrimento, manterrà il peso con maggiore facilità; la glicemia
iniziale, così come la maggiore produzione dell’ormone grelina (che
scatena la fame) e minore di Leptina (che arresta lo stesso segnale),
sono fattori predittivi del buon risultato finale; più è alto il
rapporto tra i batteri intestinali Prevotella e Bacteroides, più è alta
la perdita di peso!
Altri argomenti trattati sono stati inerenti
alla gestione del paziente prima e dopo l’intervento di chirurgia
bariatrica. La chirurgia bariatrica è un’altra possibilità che viene
offerta all’obeso per tornare in range di peso accettabili, ma deve
essere chiaro che si devono rispettare certe regole da seguire a vita e
sulle quali non si può transigere, rischio il recupero di gran parte del
peso iniziale. Ma la farmacologia, per evitare la chirurgia bariatrica,
invasiva e non reversibile, sta preparando nuove associazioni di
molecole che aiuteranno il paziente obeso nella gestione del senso di
fame e sazietà, oltre quelle già presenti sul mercato. Questo argomento é
stato trattato dal Dott. Sebastio Perrini, convinto che il farmaco con
il cambiamento dello stile di vita, può vincere la condizione.
Infine la tecnica ecografica per valutare l’andamento del dimagrimento a
carico del tessuto adiposo e il miglioramento della steatosi epatica
nel tempo, é stata illustrata dai dottori: Francesco Minerva, Adele
Nardecchia e Nicola Campobasso. Particolarmente interessante il rilievo
dello spessore del grasso epicardico quale fattore predittivo del
rischio di malattia cardiovascolare, e che correla con l’aumento del
Colesterolo LDL (quello cattivo, per dirla in parole povere).
Infine
lo staff ospedaliero del Dott. De Pergola ha illustrato come si mettono
in pratica le tecniche dell’AntroPlicometria e come si interpretano i
risultati della bioimpedenziometria.
A casa stanca, ma soddisfatta!
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